Cronologia  Scienze naturali e della TerraMille Anni di Scienza in Italia

Cronologia Scienze naturali e della Terra
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1705 Luigi Ferdinando Marsili conduce ricerche ed osservazioni sulla morfologia e sulla struttura degli strati rocciosi delle Alpi svizzere.
1711 Jacopo Bartolomeo Beccari presenta all'Istituto delle Scienze di Bologna la descrizione di alcuni minuscoli gusci fossili di foraminiferi studiati con l'uso del microscopio. E' un contributo fondamentale alla nascita della micropaleontologia.
1715 Nella Lezione accademica intorno all'origine delle fontane Antonio Vallisneri affronta la questione dell'origine delle acque dolci sorgive e di scorrimento superficiale. In quest'opera lo studio dettagliato della morfologia e della composizione litologica degli strati delle montagne si rivela un elemento decisivo per la dimostrazione dell'origine meteorica delle sorgent.
1721 Frontespizio del De' corpi marini che su' Monti si trovano Nell'opera De' corpi marini che su' Monti si trovano, Antonio Vallisneri afferma che sono le frequenti inondazioni del mare, le cui acque hanno ricoperto per lunghi periodi ampie regioni della Terra, ad aver contribuito a modellare la superficie terrestre formando nuovi rilievi montuosi e lasciandovi i resti di vari organismi marini un tempo viventi.
1725 Esce ad Amsterdam l'Histoire physique de la Mer di Luigi Ferdinando Marsili, considerato il primo trattato scientifico di oceanografia. In quest'opera si raccolgono i risultati di numerose ricerche condotte nella regione del Bosforo e soprattutto nel Mediterraneo prospiciente alle coste meridionali francesi.
1729 Pier Antonio Micheli classifica per la prima volta quasi duemila specie botaniche. Le sue scoperte sulla struttura del micelio e sulle modalità riproduttive dei funghi ne fanno il fondatore della micologia come branca autonoma della botanica.
1730 Giacinto Gimma pubblica a Napoli un'opera dal titolo Della Storia Naturale delle Gemme, delle Pietre, e di tutti i Minerali, ovvero della Fisica sotterranea. Si tratta di una trattazione enciclopedico-erudita di litologia e mineralogia nella quale si stabilisce l'importanza del ricorso alla chimica per lo studio di rocce, fossili e minerali.
1733 Nel corso di alcune escursioni naturalistiche Pier Antonio Micheli riconosce l'origine vulcanica del monte Amiata in Toscana.
1740 Nel De'crostacei e degli altri corpi marini che si trovano su' monti, Anton Lazzaro Moro conferma la natura organica dei fossili. Questi ultimi vengono considerati da Moro come prove fondamentali delle trasformazioni della Terra nel corso della sua lunga storia. La teoria orogenetica di Moro, basata sul vulcanismo, e la sua classificazione dei rilievi in monti 'primari' e 'secondari' avranno grande risonanza europea.
1750 Nella Storia naturale marina dell'Adriatico, Vitaliano Donati fornisce un ampio panorama della biologia marina e dell'idrografia dell'Adriatico.
1751-54 Il naturalista fiorentino Giovanni Targioni Tozzetti pubblica in sei volumi le Relazioni d'alcuni viaggi fatti in diverse parti della Toscana, dove illustra l'importanza geomorfologica dell'azione erosiva delle acque correnti e classifica i rilievi della Toscana in monti 'primitivi' composti di roccia compatta a filoni e colline stratificate di formazione posteriore.  
1760   Basandosi sulle proprie esperienze minerarie e di ricerca geologica sul terreno Giovanni Arduino pubblica una raffinata suddivisione litostratigrafica della crosta terrestre in quattro 'ordini', cronologicamente successivi, che includono montagne 'primarie', 'secondarie' e 'terziarie' e corrispondono alle grandi periodizzazioni fondamentali della storia della Terra.
1765 In seguito a varie escursioni geologiche nel Vicentino, intraprese con Giovanni Arduino, il padovano Alberto Fortis pubblica sul Giornale d'Italia alcuni studi sui fenomeni del vulcanismo estinto in Veneto.  
1777   Esce a Venezia, promossa da Giovanni Arduino, la traduzione italiana dei Principia Mineralogiae di Giovanni Antonio Scopoli (Praga, 1772).
1782 In una Lettera Orittologica pubblicata sul periodico veneziano Giornale d'Italia Giovanni Arduino descrive l'origine del marmo come un processo di modificazione di una roccia sedimentaria venuta a contatto con rocce eruttive (il fenomeno è oggi definito 'metamorfismo di contatto').  
1785 Viene pubblicata la Flora pedemontana di Carlo Allioni, contenente la descrizione di quasi 3000 piante, molte delle quali osservate per la prima volta. L'opera introduce Italia settentrionale la classificazione linneana in una versione rivista e semplificata, per esigenze didattiche.
1789 Alessandro Malaspina dà l'avvio, per conto del governo spagnolo, ad una ambiziosa spedizione in America e in Oceania. Malaspina raccoglie una grande quantità di informazioni geodetiche, magnetiche e fisiche e del prezioso materiale mineralogico, botanico, zoologico ed etnografico.
1789-98   In un'ampia monografia di micropaleontologia sistematica, la Testaceographiae ac Zoophytographiae parvae et microscopicae, Ambrogio Soldani descrive i foraminiferi fossili della Toscana con l'ausilio di un ricco apparato iconografico.
1790 Domenico Cirillo pubblica le Tabulae botanicae.  
1792 Esce la Zoologia Adriatica di Giuseppe Olivi. Si tratta del primo quadro rappresentativo della topografia zoologica del Golfo di Venezia con considerazioni di tipo ecologico e l'applicazione della matematica alla variabilità delle forme animali
1792-97 Nei sei volumi dei Viaggi alle Due Sicilie ed in alcune parti dell'Appennino, Lazzaro Spallanzani offre un contributo di grande rilievo allo sviluppo della vulcanologia. Alle indagini svolte direttamente sui vulcani attivi dell'Italia meridionale (in particolare nelle Isole Eolie e sull'Etna) egli affianca le analisi chimiche in laboratorio e le prove di fusione sui campioni raccolti. Questo gli permetterà, tra l'altro, di interpretare con esattezza il processo di formazione delle pomici.
1795 Ascanio Filomarino duca della Torre costruisce a Napoli un sismografo costituito da un sistema pendolare con un lapis inserito in grado di tracciare su carta le perurbazioni sismiche. Un orologio legato al pendolo con un crine permette di avviare la misurazione del tempo alla prima oscillazione.
1796 Giovanni Serafino Volta pubblica in grande formato l'Ittiolitologia Veronese, primo trattato di ittiologia fossile in Italia che descrive 123 specie di pesci fossili del giacimento di Bolca, illustrati con 76 bellissime tavole.

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