1417	Poggio Bracciolini riscopre il De rerum natura di Lucrezio. L'opera avrà cinque edizioni nel secolo XV.

1426		Guarino Veronese riscopre l'opera medica di Celso, ignorata per più di 500 anni.

1469	A Venezia, per i tipi di Giovanni di Spira, si stampa la Naturalis historia di Plinio il Vecchio.

1478		Esce la prima edizione a stampa del più famoso erbario greco, il De materia medica di Dioscoride, con numerose tavole. Nel 1518 Marcello Adriani ne curerà la traduzione.

1489	A Venezia Cristoforo Landino traduce in volgare e pubblica l'opera di Plinio.

1492		Niccolò Leoniceno pubblica a Ferrara il De Plinii et aliorum doctorum, qui de simplicibus medicaminibus scripserunt, errores notati, con la quale segnala alcune incongruenze nell'opera naturalistica pliniana. Nel 1493 Pandolfo Collenuccio risponde a Leoniceno con la Pliniana defensio.

1493	Ermolao Barbaro pubblica le Castigationes plinianae, nelle quali segnala gli errori prodotti dagli amanuensi e dai curatori, scagionando così Plinio da ogni accusa.

1497		Niccolò Leoniceno pubblica a Milano il De epidemia quam morbum gallicum vocant, in cui ricerca per la prima volta un'eziologia patologica della malattia da contrapporre alle tradizionali spiegazioni sovrannaturali.

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