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Natura scienza e tecnica nell'antica Pompei
Homo Faber
Natura
TECNICA SCIENZA

8. Colture urbane ed extraurbane

     

Affresco con grappoli d'uva, Pompei
 

La grande fertilità del suolo vesuviano dovuta alla sua origine vulcanica e alla vicinanza del fiume, necessario per le irrigazioni, favorì un gran numero di colture diverse soprattutto ad uso alimentare e tessile. La conoscenza delle caratteristiche del terreno e la deperibilità dei prodotti determinavano la scelta ed il luogo delle colture.
Intorno alla città si sviluppavano principalmente le colture orticole: lo smercio dei prodotti, infatti, doveva avvenire in breve tempo. Nelle pianure, particolarmente umide, trovavano posto essenzialmente le colture tessili, anche perché necessitavano della vicinanza del fiume per la macerazione delle fibre. Le fasce collinari, più asciutte e ben esposte, erano deputate alla coltivazione delle viti, dei cereali, principalmente frumento ed orzo, e degli alberi da frutta, soprattutto quelli di più facile conservazione come noci, noccioli e fichi: spesso tali colture erano tra loro associate.
Veniva praticata anche la rotazione delle colture per permettere al terreno di rigenerarsi.

     
Oggetti originali
 

8.1 Macina

8.2 Affresco con largizione dei pani
 
     
Modelli ricostruiti
 

8.a Macina olearia


8.b Macina per grano

8.c Torchio vinario
     


 

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