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La mostra si inserisce nell'ambito delle celebrazioni per il VI centenario della nascita di Masaccio con il proposito di ripercorrere gli sviluppi di quell'arte della prospettiva che l'artista toscano ha contribuito a introdurre nelle arti figurative.
La Trinità di Masaccio in Santa Maria Novella è giustamente considerata una sorta di manifesto della pittura prospettica rinascimentale ed è intorno a quest'opera che si articolano le sezioni della mostra, a cominciare dalle esperienze pittoriche del Trecento fiorentino e senese e dalle riflessioni teoriche e pratiche sul fenomeno della visione e sulle sue applicazioni geometriche (sez. I). L'esperienza di Brunelleschi (sez. II), considerato dai contemporanei il padre della prospettiva, è rievocata scenograficamente con l'intento di ricreare quel clima di fascinazione per il nuovo metodo di rappresentazione in cui maturarono le opere più significative di Masaccio (sez. III), Donatello e Ghiberti, la formulazione teorica di Leon Battista Alberti (sez. IV) e le raffinate stravaganze di Paolo Uccello e degli intarsiatori fiorentini (sez. V). Il rigore compositivo della Trinità si riflette a distanza di anni nella razionalità matematica di Piero della Francesca (sez. VI), mentre l'idea dello sfondato illusionistico sarà destinata ad avere straordinari sviluppi nella decorazione murale e nella pratica scenografica (sez. VII). La sezione dedicata a Leonardo (sez. VIII) permette inoltre di spostare lo sguardo su altri aspetti della rappresentazione prospettica, quali il rapporto tra artificio geometrico e visione naturale, le aberrazioni marginali che condurranno agli sviluppi dell'anamorfosi, l'invenzione degli strumenti che impegnerà artisti e matematici per almeno tre secoli (sez. IX), la rappresentazione scientifica del cielo e della Terra e gli sviluppi della cartografia militare (sez. X).
Le dieci sezioni che compongono il percorso espositivo evidenziano quindi un interesse che gradualmente si sposta dal fare artistico alle applicazioni scientifiche con l'intento di sottolineare la straordinaria portata culturale di un evento che fu decisivo sia per le arti che per le scienze matematiche. L'invenzione cui fa riferimento il sottotitolo non riguarda tanto il momento della "scoperta" quanto il processo di codificazione del metodo verso cui si rivolsero gli interessi comuni di artisti e matematici. Amicizie e collaborazioni legano i nomi di Filippo Brunelleschi e Paolo dal Pozzo Toscanelli, Leonardo e Luca Pacioli, Albrecht Dürer e Johann Stabius, Ludovico Cigoli e Galileo, per non dire dei casi in cui l'artista e il matematico sono uniti in una sola persona, come accade con Piero della Francesca, eccellente pittore e raffinato prospettico, abachista e geometra. E proprio a Piero dobbiamo il concetto chiave del percorso espositivo, ossia la "prospectiva" concepita come "commensuratione", ovvero come "rappresentazione misurata" dello spazio fisico.

Nella mostra sono esposti più di trenta modelli e riproduzioni di strumenti prospettici e di misura, oltre a preziose opere originali, tra le quali dipinti, incisioni, manoscritti, opere a stampa e antichi strumenti scientifici.

Due filmati, sulla Trinità di Masaccio e sulla Pala d'altare di Gand di Jan van Eyck, completano il percorso espositivo.

L'allestimento è arricchito da due installazioni anamorfiche di Stella e Gianni Miglietta.

Il progetto espositivo prevede inoltre - a conclusione della mostra - la realizzazione di un laboratorio, destinato soprattutto ai giovani delle scuole, su "Il disegno come scienza". Il laboratorio verrà realizzato dal Museo dei Ragazzi e dall'Istituto e Museo di Storia della Scienza e sarà inaugurato a Palazzo Vecchio nella prima metà del febbraio 2002.


La mostra Nel segno di Masaccio costituisce il cuore di un innovativo progetto di ricerca sui rapporti tra arte e scienza nel Rinascimento che ha già vissuto un importante momento con il Laboratorio Internazionale di Storia della Scienza dedicato a Art, science and techniques of drafting in the Renaissance (Firenze-Vinci, 24-31 maggio 2001), al quale hanno partecipato alcuni tra i maggiori studiosi di queste tematiche del mondo intero.


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