Le
radici
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Nella
sezione introduttiva si delinea lo stato dell'insegnamento della
fisica a Roma, dal 1701 - anno in cui viene istituita la prima
cattedra alla Sapienza - alla seconda metà dell'Ottocento. La
fisica sperimentale fa la sua timida comparsa attraverso le
lezioni dimostrative al "Teatro Fisico". Iniziano a ricoprire
la cattedra di fisica anche i primi docenti laici e gradualmente
avviene la separazione tra "ragioni di fede" e "ragioni di scienza".
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1.Blaserna
e il Regio Istituto Fisico di Roma
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Con
Roma capitale del Regno d'Italia e la nuova politica scientifica
di Quintino Sella, si creano le premesse per una rinascita dell'ateneo
romano. Nel 1880 il Regio Istituto di Fisica si trasferisce
a via Panisperna. Pietro Blaserna (1836-1918), nominato direttore
già nel 1873, riforma alla base l'insegnamento universitario
in fisica e realizza un Istituto all'avanguardia in Europa,
per la concezione degli spazi e delle strutture dedicate alla
didattica e ai laboratori di ricerca.
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2.Corbino
e la nuova fisica
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Nei primi decenni del Novecento, con la relatività e la teoria
dei quanti, si affermano nuove concezioni che rivoluzionano
la fisica classica. Nel 1918 Orso Mario Corbino (1876-1937)
succede a Blaserna nella direzione dell'Istituto Fisico di Roma.
Aperto ai nuovi settori di ricerca, sia teorici sia applicativi,
e a una politica scientifica attenta anche ai problemi dell'industria
in graduale crescita in Italia, Corbino è l'uomo nuovo che realizza
le condizioni favorevoli per la nascita del gruppo Fermi. .
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3.
Il giovane Fermi
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La sezione è dedicata agli anni giovanili di Enrico Fermi (1901-1954)
e al suo interesse straordinario per la fisica, che studia praticamente
da autodidatta. Dal 1918 al 1922 frequenta a Pisa il corso di
laurea in fisica alla Regia Scuola Normale. Alla fine del 1925
formula una nuova statistica (di "Fermi-Dirac") a cui obbedisce,
nell'ambito della teoria dei quanti, un numero elevatissimo
di particelle identiche soggette al principio di esclusione.
La nuova statistica si rivela ben presto uno strumento fondamentale
nella teoria elettronica dei metalli e contribuisce a consolidare
a livello internazionale la fama del giovane Fermi.
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4.
I ragazzi di via Panisperna
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La
sezione descrive la formazione del gruppo dei "ragazzi di via
Panisperna", del cui primo nucleo fanno parte Fermi, chiamato
a Roma nel 1926 sulla prima cattedra di fisica teorica in Italia
fatta bandire da Corbino, e F. Rasetti, che ricopre poco dopo
la cattedra di Spettroscopia. Nel 1927 entrano nel gruppo come
laureandi anche Emilio Segrè, Edoardo Amaldi, Ettore Majorana.
Il gruppo inizia uno studio sulla spettroscopia atomica e molecolare,
allora il metodo più potente per studiare la struttura microscopica
della materia: Fermi insegna a Rasetti la fisica teorica e Rasetti
inizia Fermi all'arte della sperimentazione, e attorno ai due
caposcuola si formano i più giovani.
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5.
Le ricerche sul nucleo atomico
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Nel
1930 il gruppo di Roma sposta i suoi interessi verso la fisica
nucleare, un tema di grande attualità e denso di problemi da
risolvere, primo fra tutti la costituzione del nucleo e il decadimento
radioattivo beta (quando il nucleo decade emette un elettrone
con uno spettro continuo di energia). A questi temi è dedicato
il Convegno internazionale di fisica nucleare a Roma del 1931,
al quale intervengono i fisici più prestigiosi dell'epoca. Nel
1933 Fermi formula la teoria del decadimento beta, che segna
la nascita della fisica teorica delle particelle elementari.
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6.
La radioattività indotta dai neutroni
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Il gruppo di Roma, tra il 1932 e il 1933 si impadronisce del
know how sulle tecniche di rivelazione in fisica nucleare. Dopo
che i Joliot-Curie erano riusciti a ottenere atomi radioattivi
bombardando elementi leggeri non radioattivi con particelle
alfa, Fermi, all'inizio del 1934, prova a indurre la radioattività
usando come proiettili i neutroni. Nel marzo dello stesso anno,
annuncia sulla rivista "La ricerca scientifica" la scoperta
della radioattività indotta dai neutroni, illustrata in questa
sezione.
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7.
I neutroni lenti
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Nell'autunno
del 1934, Fermi e il suo gruppo, al quale si è unito anche Bruno
Pontecorvo, scoprono che la radioattività provocata dai neutroni
aumenta sensibilmente usando "neutroni lenti". Nella sezione
viene spiegata la scoperta e illustrata l'applicazione da parte
di Fermi al reattore nucleare a fissione.
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8.
Il premio Nobel
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Fermi
viene insignito nel 1938 del riconoscimento internazionale più
prestigioso, il premio Nobel per la fisica "per la scoperta di
nuove sostanze radioattive e per la scoperta del potere dei neutroni
lenti". Ma il gruppo di Roma, nonostante i successi ottenuti,
si va disperdendo. Lo stesso Fermi, non trovando più le condizioni
favorevoli per la ricerca e dopo la promulgazione delle leggi
razziali che colpiscono la moglie, decide di lasciare l'Italia.
Recatosi a Stoccolma per ritirare il Nobel, prosegue per gli Stati
Uniti con la famiglia. |