Istituto e Museo di Storia della Scienza, Firenze, Italia

HORROR VACUI?
                      I protagonisti                   
Robert Boyle (1627-1691) Paolo Casati (1617-1707) Democrito (V secolo a.C.)


Paolo Casati, Vacuum proscriptum disputatio physica, Genova 1649, frontespizio

 

 

Nativo di Piacenza da famiglia di origine milanese, nel 1634 entrò nella Compagnia di Gesù. Terminati gli studi di matematica e teologia, si trasferì a Roma, dove ebbe l'incarico di professore al Collegio Romano, l'università dei gesuiti. Dopo aver insegnato filosofia e teologia, assunse, in virtù della sua notevole competenza scientifica, la cattedra di matematica. Nel 1651 fu inviato in missione a Stoccolma allo scopo di sondare la ventilata intenzione di Cristina di Svezia di aderire al cattolicesimo. Tornato in patria, riprese l'insegnamento a Roma, trasferendosi poi, nel 1677, a Parma, dove rimase fino alla morte. Casati è autore di numerose opere di fisica, matematica e astronomia. In quest'ultimo campo, ha una certa rilevanza la Terra machinis mota (1658), in cui è messo in scena un dialogo tra Galileo, Guldin e Mersenne su svariati problemi di cosmologia, geografia astronomica e di geodesia. Nella dissertazione Vacuum proscriptum, pubblicata a Genova nel 1649, il gesuita piacentino assunse una netta posizione anti-vacuista, affermando, sulla scorta di un'esperienza di stampo barometrico attuata mediante un tubo ripieno di mercurio, che in natura il vuoto non esiste.

 

 

 


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