Istituto e Museo di Storia della Scienza, Firenze ITALIA

NUNCIUS
Annali di Storia della Scienza

Ultimi Fascicoli

1997

[ 1996 | 1997/2 | 1997/1 | 1998 | 1999 | 2000 | 2001 | 2002 | 2003 ]

 



1997/2
Anno XII, 1997, fasc. 2

Letture galileiane
P. REDONDI, I fondamenti metafisici della fisica di Galileo pag.267
M. REES, Stars, Life and the Cosmos pag.291

Articoli

M. BUCCIANTINI, A Difficult Legacy: Galileo and the Galilean Collection Between Myth and History
Scopo principale di questo saggio è quello di mettere a fuoco il significato politico e culturale che il progressivo costituirsi della Collezione Galileiana venne assumendo nella battaglia a favore della riabilitazione di Galileo come scienziato e filosofo copernicano. All'indomani della morte il progetto di costituzione e di arricchimento della Collezione Galileiana si venne subito a fondere in un unico grande progetto di riscatto e di riabilitazione dello scienziato eretico, per poi, nei secoli successivi, saldarsi ai tanti «miti» di Galileo che scandirono la vita civile e culturale del nostro paese, giungendo, alla fine dell'´800, alla costruzione di quel "monumento" perenne della cultura italiana rappresentato dalla pubblicazione dell'«Edizione Nazionale» curata da Antonio Favaro.

pag.311

M. J. RATCLIFF - M. L. BUSCAGLIA, Chercheur, observateur et Monde savant au XVIIIe siècle: la recherche scientifique dans l'immaginaire de Charle Bonnet
L'articolo analizza la storia del termine «chercheur» dal  Seicento  fino all'inizio del ventesimo secolo, soffermandosi, con particolare attenzione, sull'opera del naturalista e filosofo Charles Bonnet (1720-1793), e sulle tradizioni di ricerca alle scienze della vita. Utilizzato inizialmente in senso dispregiativo per qualificare una setta puritana inglese, il termine, attraverso varie trasformazioni, ha finito per assumere il suo significato moderno.

pag.329

M. CAVAZZA, La ricezione della teoria halleriana dell'irritabilità nell'Accademia dele Scienze di Bologna
Le teorie fisiologiche di Albrecht von Haller, incentrate sulla tesi dell'indipendenza della proprietà dell'irritabilità, propria dei muscoli, dalla sensibilità, propria dei nervi  e sul rifiuto della tradizionale spiegazione iatromeccanica del moto muscolare, trovarono in Italia molti sostenitori e altrettanti avversari, dando luogo a un acceso confronto, che coinvolse numerosi medici, fisici e filosofi. Il centro di questo dibattito, che ebbe la sua fase più acuta tra il 1756 e il 1760, fu Bologna, dove l'influenza della iatromeccanica malpighiana era ancora molto forte, ma dove d'altra parte operavano i due più convinti sostenitori di Haller, cioè Marc'Antonio Caldani e Felice Fontana. Questo studio si propone di analizzare le reazioni degli ambienti scientifici bolognesi, in particolare della locale Accademia delle scienze, inserendole nella dialettica tra innovazione e tradizione caratteristica della città.

pag.359

G. BRUZZANITI, A Historiographic Model of the Dynamics of Scientific Theories and the Formation of Concepts: The Case of the Atomic Nucleus
Viene proposto un particolare modello storiografico per spiegare certi aspetti della formazione dei concetti scientifici e della dinamica delle teorie. La principale caratterisitica del modello consiste nella possibilità di organizzare il materiale documentario in diversi «reti»: una locale e una «globale». È alla dinamica di tali «reti» e alla loro interazione che viene ricondotta la formazione dei concetti scientifici e il mutamento del loro significato. Il modello costruito viene applicato al caso del concetto di nucleo atomico.

pag.379

Strumentaria

G. BRUSA - J. H. LEOPOLD, The Vertical Stackfreed. Mechanical Evidence and Early Eye-Witnesses
Vengono qui descritti due orologi italiani del Rinascimento in cui è utilizzato un rarissimo congegno equalizzatore della forza della molla   motrice, il cosiddetto "stackfreed verticale", fratello maggiore del ben noto stackfreed orizzontale, comune negli orologi da persona tedeschi dopo il 1540 circa. L'invenzione di entrambi risale al XV secolo. Sorprendentemente chiara e concorde è la documentazione, che qui viene messa in luce, di eminenti testimoni oculari quali Leonardo da Vinci, Girolamo Cardano e Taqi al in a proposito di questo poco noto ma significativo sviluppo.

pag.411

G. PATERNOSTER - R. RINZIVILLO - E. SCHETTINO, Nota su una lente per cannocchiale firmata «Domenico Selva»
Gli autori misurano le proprietà ottiche di una lente obiettiva per cannocchiale, firmata Domenico Selva, recentemente ritrovata nei laboratori didattici del Dipartimento di Scienze Fisiche dell'Università di Napoli. Ne determinano la composizione del vetro mediante la tecnica della fluorescenza a raggi X. La lente è stata probabilmente realizzata nella prima metaà del XVIII secolo da Domenico Selva o dal figlio Lorenzo.

pag.427

Per un archivio della corrispondenza degli scienziati italiani

F. BARBIERI - F. CATTELANI DEGANI, Tre lettere di Geminiano Montanari a Gian Domenico Cassini
Vengono descritte tre lettere di Geminiano Montanari  a Gian Domenico Cassini. Nelle prime due, del 1669, si parla delle esperienze sui vetri temperati e sulle «lagrime» o «gocciole e vermicelli di vetro che rotti in qualunque parte si stritolano d'un subito in minuta polvere». La terza, del 1673, verte fondamentalmente su verifiche condotte dal Montanari sulla meridiana di S. Petronio di Bologna.

pag.433

R. GATTO - L. CARBONE, Il carteggio di Fondo Siacci della Biblioteca del Dipartimento di Matematica «Renato Caccioppoli» dell'Università «Federico II» di Napoli
Si presentano qui lettere del "Fondo Siacci" ritrovato recentemente nel riordino di alcune carte della vecchia sede della biblioteca del Dipartimento di Matematica "Renato Caccioppoli" dell'Università "Federico II" di Napoli, in via Mezzocannone 8.
Da un primo sommario esame ci si è resi conto che queste lettere costituiscono dei documenti molto interessanti ai fini della ricostruzione storica di vari avvenimenti che contraddistinsero la vita matematica italiana della seconda metà del secolo XIX.

pag.443


Istituzioni e fondi

M. CIARDI, Men of letters and science. The case of Xavier de Maistre
Scienza e letteratura sono state sempre in stretto collegamento tra di loro, seppur con modalità assai differenziate. Com'è noto, infatti, la distinzione fra le cosidette «due culture» è un prodotto dell'età contemporanea. Per tale motivo non è affatto sorpendente trovare celebrati scrittori o poeti attivamente impegnati nel settore della ricerca scientifica. Questo articolo prende in esame il caso di Xavier de Maistre, autore del famoso Voyage autour de ma chambre.

pag.447

Discussioni critiche

F. GIUDICE, Thomas Hobbes and the Atomism: A Reappraisal

pag.471

V. TROMBETTA, Le scienze in biblioteca. Il VII Congresso degli Scienziati Italiani

pag.487

R. URBANI, L'uomo e la macchina. Un Congresso di trent'anni fa

pag.497

Nova Media

M. BERNI - L. BARATTIN, Il Museo di Storia della Scienza di Firenze su Internet

pag.525

Recensioni
pag.533
Schede pag.617

Attività di ricerca
M. J. GORMAN, The Correspondence of Athanasius Kircher pag.651
inizio pagina  


1997/1
Anno XII, 1997, fasc. 1

J. CHABÁS, Le cahier d'astronomie d'un croisier du XVe siècle.
Il manoscritto 354C dell'Università di Liegi è un quaderno d'astronomia redatto molto probabilmente fra il 1423 e il 1430 da un praticien di astronomia, crucifero al Convento di Huy (Liegi). L'opera, che contiene trattati e tavole astronomiche, liste di dati numerici, numerosi quadrati astrologici e note su diversi problemi astronomici, ci permette di conoscere gli interessi dell'autore e i metodi utilizzati.

pag.3

M. BERETTA, Humanism and Chemistry: The Spread of Georgius Agricola's Metallurgical Writings.
L'articolo esamina l'influenza dell'opera mineralogica e metallurgica di Giorgio Agricola sulla chimica del diciassettesimo e diciottesimo secolo. Le ragioni di tale influenza sono sia di carattere teorico che di natura sperimentale. La riforma «umanista» della nomenclatura tecnica e la critica dell'alchimia presentate da Agricola in molti dei suoi lavori, segnano l'emergere di una nuova concezione dell'ambito disciplinare della chimica. Parimenti, l'importanza dell'analisi chimica delle sostanze di natura inorganica e delle tecniche e strumenti ad essa connessi presentata nel De re metallica costituisce una delle fonti principali dell'opera di molti chimici settecenteschi, in particolare Stahl e Lavoisier. La combinazione di questi due elementi contribuì a favorire la fortuna dell'opera di Agricola tra i chimici più innovatori dell'era moderna.

pag.17

O. HANNAWAY, Reading the Pictures: The Context of Georgius Agricola's Woodcuts.
Le xilografie presenti nel De re metallica di Georgius Agricola sono spesso utilizzate per illustrare metodi e tecniche minerarie nel 1500. Sono testimonianza di importanti trasformazioni avvenute nel settore minerario e, in generale, delle ricadute che tali cambiamenti ebbero sulla società. L'esame di tre ulteriori dipinti aiuta a tracciare un quadro del mondo cinquecentesco, cui risalgono le opere di Agricola e dei suoi xilografi.

pag.49

A. BORRELLI, Dall'innesto del vaiolo alla vaccinazione jenneriana: il dibattito scientifico napoletano.
Il contributo intende ricostruire le principali tappe del dibattito napoletano sull'innesto del vaiolo e sulla vaccinazione jenneriana. Decisivi per le sorti dell'innesto furono l'appoggio dato ad esso da A. Genovesi, F. Galiani e D. Cotugno, e la venuta a Napoli, negli anni Settanta , di A. Gatti. Se qualche ritardo si verificò, rispetto alle altre zone d'Italia, nel successo dell'innesto, diverso fu il caso della vaccinazione, accolta con favore e subito incoraggiata dal governo borbonico. Verso la metà dell'Ottocento Napoli potè così diventare il modello di «una corretta politica di vaccinazione per l'Europa».

pag.67

G. L'E. TURNER, An Astrolabe belonging to Galileo?
Un comune astrolabio tedesco datato 1537 (IC 262) presenta due curiose caratteristiche, che lo metterebbero in relazione con Galileo Galilei. Si ipotizza che l'astrolabio sia stato modificato a Firenze, e che Galileo ne sia entrato in possesso intorno agli anni '80 del XVI secolo.

pag.87

P. TODESCO, Il micrometro filare di Giacomo Lusverg (anno 1677).
Il micrometro filare di Giacomo Lusverg (1636-1689), datato 1677, è stato ritrovato nel 1991 presso il Seminario di Treviso. Si danno alcuni cenni biografici inediti su Giacomo Lusverg, frutto di una ricerca originale dell'autore. Si descrive la struttura e il funzionamento del micrometro, il procedimento seguito nel restauro, curato da Antonio Grilli (v. scheda), presso il Museo di Fisica di Bologna. Si descrive anche il cannocchiale su cui è montato il micrometro, con lente obiettiva firmata «Domenico Selva in Venezia». Si accenna alla sua recente utilizzazione, per la ripetizione di misure storiche del diametro solare, fatta da M. Toulmonde, all'Osservatorio di Parigi.

pag.93

Per un archivio della corrispondenza degli scienziati italiani:

M. SEGRE, Le lettere di Giuseppe Peano a Felix Klein.

pag.109
Istituzioni e fonti:

G. RAMBALDI, «Stromenti e macchine» di fisica in un documento del 1785.

pag.123

Commission on Bibliography and Documentation of the IUHPS.
K. D. WATSON, Sources for the History of Science in Oxford.

pag.131
Discussioni critiche:

S. CASATI, Convegno di studi: Scienza, tecnica e «pubblico bene» nell'opera di Giovanni Arduino (1714-1795).

pag.137
M. SEGALA, Ampère filosofo. pag.145
Recensioni pag.161
Schede pag.221
Attività di ricerca

F. ANDREINI, Il progetto «Ca. Fo. S.». Catalogo dei Fondi Scientifici toscani.

pag.257

 



Per ulteriori informazioni contattare:
Elena Montali: elena@imss.fi.it

Ultimo aggiornamento 04-feb-2003