Marsilio Landriani  Milano 1751 - Vienna 1815

Esordì con l'opera destinata a renderlo celebre, le Ricerche fisiche intorno alla salubrità dell'aria, in cui descrisse un nuovo strumento, l'eudiometro. Quindi ricoprì la cattedra di fisica sperimentale nel ginnasio di Brera. Nel 1781 pubblicò il suo secondo libro, gli Opuscoli fisico-chimici, in cui contribuì ad aprire una nuova strada alla teoria dell'acidità. Fra il 1787 ed il 1788 Guyton de Morveau e Lavoisier tentarono di convincere Landriani a convertirsi alla nuova chimica, ma lo scienziato lombardo non seppe mai decidersi fra il flogisto e l'ossigeno. Dopo il 1790 si occupò esclusivamente delle applicazione chimiche ai fenomeni elettrici, e al perfezionamento di strumenti fisici e meteorologici. Durante la sua carriera conobbe una popolarità paragonabile soltanto a quella di Volta, Spallanzani e Fontana.