Eugenio di Palermo

Traduttore attivo in Italia del Sud verso la metà del XII secolo, fu ammiraglio alla corte siciliana e "uomo peritissimo d'arabo e di greco, e non ignaro di latino", secondo l'anonimo traduttore dell'Almagesto. Il greco fu in effetti sua lingua materna (ci restano alcuni suoi versi). Tradusse l'Optica di Tolomeo e commentò le opere di Euclide e di Proclo. E' associato alla diffusione in Occidente della profezia della Sibilla Eritrea e della bella favola sanscrita Kalila e Dimma (che era stata tradotta in greco almeno dalla fine del secolo XI).