Federico Cesi



Roma 1585 - Acquasparta (Terni) 1630

 

Rampollo di una nobilissima famiglia romana, manifestò giovanissimo un forte impegno per il rinnovamento della cultura tradizionale, forse anche sotto l'influsso di J. Van Heeck. Tale impegno si manifestò soprattutto nella fondazione e nel sostegno che prestò all'Accademia dei Lincei. Ebbe rapporti particolarmente affettuosi con Galileo al quale prestò notevole sostegno, soprattutto nello scontro dello scienziato pisano con le autorità ecclesiastiche, facendo leva anche sulla sua posizione influente nel patriziato romano. Cesi si dedicò con profitto a studi di botanica e naturalistici in genere. Notevole è anche un suo scritto sulla opportunità di procedere a una radicale riforma del sapere. La sua morte improvvisa portò alla dissoluzione dell'Accademia e lasciò Galileo solo di fronte alle sovrastanti forze dei suoi avversari. Si deve al Cesi la denominazione di telescopio per lo strumento messo a punto da Galileo. Più tardi (1624), Cesi approverà la denominazione di microscopio escogitata dal Faber per l'occhialino inventato da Galileo.