Giovanni Campano da Novara  Novara 1220/30ca. - Viterbo 1296

Tra i più importanti scienziati e matematici del secolo XIII, già nel 1255 aveva composto un importante commento agli Elementa di Euclide, introducendo un sistema di calcolo degli angoli del pentagono. Come cappellano papale è documentato alla Curia pontificia verso il 1261 ed è considerato in questo momento uno dei quattro migliori matematici del suo tempo. Su ordine di Urbano IV (1261-64) realizzerà la Theorica Planetarum. Dopo trent'anni di presenza nella curia pontificia a contatto con i maggiori filosofi naturali dell'epoca, raccolse un enorme patrimonio immobiliare, stimato alla morte da un ambasciatore aragonese in più di 12 mila fiorini: una ricchezza legata con ogni probabilità alla sua attività di medico. Negli ambienti curiali fu assai fortunata una benefica pillola da lui fabbricata, di cui poi si lesse la ricetta nel Breviarium Praticae. Si ricorda anche una sua splendida dimora presso a Viterbo, in una zona di bagni termali, nella quale abitò negli ultimi anni della sua vita. Di lui ci restano l'Abbreviatio equatorii planetarum, la Theorica planetarum, del Canon pro minutionibus et purgationibus, il Computus maior, del Tractatus de sphera, i commenti ad Euclide e all'Almagesto. Secondo una recente ipotesi sarebbe a lui attribuibile anche lo Speculum astronomiae, importantissimo catalogo di opere astrologiche, che distingueva magia lecita dall'illecita.