Alfano di Salerno  1015/20-1085

Fu intimo amico di Desiderio, futuro abate di Monteccassino (1058-1087), e divenne egli stesso monaco, prima in Santa Sofia di Benevento e poi a Montecassino. Fu abate di San Benedetto a Salerno e poi arcivescovo della città. Scrittore versatile e colto, produsse pregievoli Inni, in qualche punto ispirati ad una notevole conoscenza di Orazio. Pure fu medico esperto e ci resta la sua traduzione dal greco dell'opera di Nemesio, De natura hominis. Altre sue opere furono la base di successive esperienze cliniche e di ricerca medica: per questo esse sono sopravvissute soltanto in rimaneggiamenti posteriori, con il titolo De pulsis, Experimenta archiepiscopi salernitani, Tractatus de quibusdam medicinalibus e De quattuor humoribus corporis humanis.