1. Un Museo dell’Universo per Firenze

1.1 - L’immagine di Firenze e la scienza

Nonostante Firenze vanti tradizioni di assoluta eccellenza nella ricerca scientifica e vi abbiano sede istituzioni ben note internazionalmente, la visibilità pubblica delle attività riferibili all’ambito dei saperi scientifici risulta scarsamente incisiva. Il travolgente successo dell’immagine città d’arte ha contribuito infatti a lasciare in una sorta di cono d’ombra giacimenti di realtà attuali e memorie capaci di arricchire significativamente l’insistenza sull’eccellenza di Firenze e di tutta la Toscana nell’arte, nell’architettura e nelle lettere. Questa insistenza è venuta accentuandosi negli ultimi anni anche in conseguenza del processo di banalizzazione innescato dal turismo di massa. La valorizzazione delle tradizioni e delle attuali presenze tecnico-scientifiche può, d’altra parte, favorire il reinserimento di questo tipo di saperi nelle attività di programmazione e nelle scelte di sviluppo e di governo.

L’operazione di valorizzazione appare particolarmente opportuna per restituire alla consapevolezza dei cittadini aspetti ingiustamente negletti delle tradizioni culturali della città, offrendo ai visitatori di tutto il mondo un’immagine della Toscana più articolata, moderna e, soprattutto, più corrispondente alle sue vocazioni tradizionali. Contribuirebbe, inoltre, a dare efficace risposta all’esigenza di promuovere iniziative per favorire lo sviluppo di tematiche e dibattiti culturali attenti alla contemporaneità. Tale esigenza appare oggi limitata alla sola arte contemporanea, mentre non viene adeguatamente considerata la fortissima carica di contemporaneità implicita nello sviluppo di iniziative di diffusione della cultura scientifica e nella promozione di centri avanzati di ricerca.

Per quanto riguarda questi ultimi, anche limitandosi al solo aspetto degli studi sull’universo e alla tradizione galileiana, basterà ricordare due esempi che collocano la Toscana e Firenze in prima fila e a un ben riconosciuto livello di eccellenza internazionale.

L’Osservatorio Astrofisico di Arcetri (divenuto recentemente struttura dell’Istituto Nazionale di Astrofisica - INAF) è la sede italiana che, nell’arco di circa 15 anni, ha avuto una responsabilità primaria nella partecipazione italiana alla costruzione del più grande telescopio al mondo nell’emisfero nord della Terra, il cosiddetto grande Binocolo (LBT), inaugurato nell’ottobre 2004 sul Monte Graham in Arizona. È suggestivo ricordare che, proprio a Firenze, poco lontano da Arcetri, presso l’Istituto e Museo di Storia della Scienza, è conservato il telescopio con cui Galileo rivolse gli occhi al cielo per la prima volta. Sempre in Toscana, Cascina è invece la sede dove ha iniziato a funzionare uno dei due strumenti più importanti al mondo per lo studio delle onde gravitazionali di origine cosmica, poco lontano dalla Torre di Pisa dove Galileo fece i suoi esperimenti sulla forza di gravità. Non è però infondato il timore che questi esempi di altissima eccellenza scientifica (cui se ne potrebbero certamente aggiungere altri in diversi settori) siano ignorati dai cittadini e, spesso, dallo stesso mondo dei politici e degli amministratori locali.

1.2 - Il ruolo dei Science Centre e la proposta di un Museo dell’Universo a Firenze

Sulla base di quanto sopra si deve quindi concludere che alla ricerca scientifica va affiancata, su base permanente, la diffusione del sapere scientifico fra i cittadini e, soprattutto, nelle scuole. Anche in questo campo, la Toscana ha giocato e gioca un ruolo fondamentale, sia per la leadership assunta dall’Istituto e Museo di Storia della Scienza nella organizzazione della cosiddetta Settimana Nazionale della Scienza promossa ogni anno dal MIUR, sia perché le istituzioni toscane sono quelle che possono vantare il più alto livello di partecipazione a questo evento in tutta Italia. Alla Settimana Nazionale della Scienza si sono affiancate molte altre iniziative fra cui, nel 2004, quella della Regione Toscana denominata Pianeta Galileo. In questo contesto va ricordato anche il tradizionale impegno dei ricercatori di Arcetri nel campo della divulgazione scientifica, rivolta soprattutto al mondo giovanile e alle scuole. Il fervore di tutte queste attività tende a stabilire un rapporto organico fra Università, Scuola e Enti di ricerca e a offrire ai giovani uno stimolante contatto con la ricerca più avanzata. Non può sfuggire l’importanza di tale rapporto per lo sviluppo culturale ed economico della Toscana.

Le attività di diffusione della cultura scientifica non possono però essere svolte in modo episodico, utilizzando solo le competenze e risorse degli Enti di ricerca e delle Università, tenuto conto degli altri loro compiti istituzionali. Di qui la necessità di realizzare strutture ad hoc quali i moderni science centre così come ne esistono in molte città del mondo. Va sottolineato specialmente il richiamo di un science centre, soprattutto se ospitato in una sede che costituisca essa stessa un’importante realizzazione architettonica. L’esperienza di altre città all’estero mostra anche che una struttura di questo genere tende a diventare una delle mete preferite da parte di visitatori provenienti da altre città. Le celebrazioni di Galileo offrono un’occasione storica per realizzare a Firenze un obiettivo di grande importanza culturale e rilievo economico, come già stato riconosciuto attraverso l’inserimento del progetto nel piano strategico per Firenze approvato dall’Amministrazione comunale. Il science centre potrebbe divenire simbolo dell’aspetto scientifico di Firenze con un forte richiamo nazionale e internazionale.

Proprio su questa base, l’Osservatorio Astrofisico di Arcetri e l’Università di Firenze, con la collaborazione dell’Istituto e Museo di Storia della Scienza, hanno formulato la proposta di un programma pluriennale che porti alla realizzazione di un moderno science centre (Museo dell’Universo) dedicato alle appassionanti scoperte astronomiche, che si susseguono e che tanto colpiscono l’opinione pubblica.

1.3 - Il 2009, anniversario delle scoperte di Galileo

Un’occasione storica per realizzare il Museo dell’Universo è rappresentata dall’anno 2009. La comunità scientifica internazionale si appresta infatti a celebrare in tale data il 400° anniversario delle prime osservazioni astronomiche con un cannocchiale. Galileo scoprì allora che la Terra non è il solo mondo nell’Universo, ma che ne esistono tanti altri. L’importanza di questa scoperta nella storia della civiltà umana è quasi senza paragoni per le sue implicazioni scientifiche, filosofiche, religiose.

Durante l’Assemblea Generale a Sydney nel luglio 2003, l’Unione Astronomica Internazionale - IAU (organizzazione mondiale che riunisce circa 9000 astronomi professionisti provenienti da 70 paesi) ha già votato una risoluzione che chiede all’UNESCO e alle Nazioni Unite di proclamare il 2009 Anno mondiale dell’Astronomia, in analogia con quanto è già stato fatto in passato per la Matematica e sarà fatto nel 2005 per la Fisica. La stessa IAU ha nominato il prof. Franco Pacini dell’Università di Firenze Presidente di un gruppo di lavoro internazionale che dovrà coordinare le iniziative e ha richiesto al Governo Italiano di farsi promotore di tale iniziativa attraverso i normali canali diplomatici. La richiesta italiana è già stata inoltrata e altri paesi si stanno associando ad essa: questo rende quasi certa l’accettazione delle richieste. È accertato il fortissimo interesse di gran parte dei paesi afferenti alla Unione Astronomica Internazionale di partecipare alle celebrazioni, ciascuno anche con un proprio programma nazionale.

È evidente la rilevanza che può avere per l’Italia e, in particolare, per le terre natali di Galileo l’assunzione di un ruolo importante nelle suddette celebrazioni. Esse non dovranno essere limitate a pur importanti manifestazioni culturali (come convegni e mostre), ma dovranno portare alla realizzazione di infrastrutture per la diffusione della cultura scientifica che resteranno poi a far parte del patrimonio locale, così come è accaduto a Genova nel caso delle celebrazioni per Cristoforo Colombo.

Si deve a questo punto ricordare che l’eredità di Galileo, come figura fondamentale nella nascita della scienza moderna, coinvolge tre aspetti fondamentali:

  • la ricerca della verità scientifica;
  • lo sviluppo di tecnologie adatte a perseguire nuovi risultati;
  • l’esplicita affermazione che gli scienziati debbono parlare una lingua che tutti possano capire e abbandonare il latino.

La tradizione galileiana è coerente quindi con un progetto che tende a valorizzare lo sviluppo della ricerca scientifica, le sue applicazioni tecnologiche, un impegno nella diffusione della cultura scientifica fra i cittadini.

Le celebrazioni di Galileo offrono quindi un’occasione storica per realizzare un’opera di grande importanza culturale e forte rilievo internazionale, come già riconosciuto anche dall’inserimento di questo progetto nel piano strategico della città di.Firenze. Il Museo dell’Universo dovrebbe comprendere un Planetario di nuova generazione, in grado di sfruttare le più avanzate tecniche digitali e di visualizzazione. La sede naturale per tali realizzazioni è la collina di Arcetri, luogo di grande suggestione, ben noto nel mondo scientifico internazionale per le vicende storiche associate all’esilio di Galileo nella Villa Il Gioiello a Pian dei Giullari e per l’esistenza di moderni centri di ricerca nel campo dell’astrofisica e della fisica. Va sottolineato nuovamente il richiamo di un science centre di questo genere: l’esperienza di altre città all’estero mostra che una tale struttura tende a diventare una delle mete preferite anche da parte di visitatori provenienti da altre città.

1.4 - La Torre del Gallo, sede ideale del Museo dell’Universo

Almeno in questa fase il Castello Torre del Gallo, a circa 100 metri di distanza dall’Osservatorio e circa 300 metri dalla Villa Il Gioiello, ultima dimora di Galileo, può essere considerata, dopo un accurato restauro, la sede ideale per un Museo dell’Universo. Tale castello, oggi proprietà privata, potenzialmente in vendita, con una superficie complessiva di circa 3000 metri quadri utili, è inutilizzato da vari decenni e rappresenta una nota caratteristica del paesaggio delle colline fiorentine. Gli ampi saloni e il cortile interno lo rendono particolarmente adatto come sede espositiva e, in pratica, escludono qualunque altro tipo di utilizzo tenendo conto dei vincoli di salvaguardia esistenti. L’area esterna circostante si presta particolarmente bene alla costruzione di un edificio minore destinato ad ospitare il Planetario vero e proprio nonché a un utilizzo del prato come parco in cui disporre grandi exhibit all’aperto (esempi: anfiteatro e strumenti per osservazioni astronomiche, modello del sistema solare, modello della nostra galassia ecc...).

Rinviando all’apposito capitolo sullo studio di fattibilità per quanto riguarda i dettagli, si deve rilevare quanto segue:

  • il complesso Gioiello - Osservatorio Astrofisico di Arcetri - Dipartimento di Astronomia e Scienza dello Spazio - Torre del Gallo costituiscono un insieme di altissima suggestione storica e paesaggistica, ben noto internazionalmente, con continui forti richiami alla tradizione galileiana. Un recente numero della rivista americana “Sky and Telescope” ha inserito questi luoghi fra le pietre miliari nello sviluppo della conoscenza dell’Universo.
  • come già accennato sopra, l’area verde circostante il castello si presta in modo ideale alla predisposizione di un ambiente all’aperto, con caratteristiche complementari rispetto al contenuto del castello vero e proprio. Gran parte delle realizzazioni ipotizzate non sarebbero possibili o sfruttabili in altro luogo cittadino e richiederebbero una localizzazione troppo remota dal centro storico.
  • la destinazione d’uso della Torre del Gallo rappresenta comunque un’importante opportunità per la città di Firenze. Ulteriori ritardi nel definirne l’utilizzo comportano un forte rischio (forse la certezza) di un completo degrado del bene nel prossimo futuro, con costi di restauro crescenti o il rischio di una irreversibilità nei danni edilizi.
  • la probabile necessità di edificare una nuova struttura discreta, di dimensioni ridotte, accanto alla Torre, sotto la tutela degli organismi preposti ai beni paesaggistici e culturali, si presta alla creazione di un complesso moderno-antico di alto livello architettonico, senza perturbare lo splendido scenario dell’area.